L'Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione Italiana:
Opportunità e Sfide
L’introduzione di sistemi basati sull’Intelligenza Artificiale (IA) nella Pubblica Amministrazione trasformerà profondamente la gestione e l’erogazione dei servizi pubblici.
Gruppo Finmatica, da sempre motore di cambiamento e innovazione per la PA italiana, segue con attenzione l’evoluzione tecnologica e ha già avviato l’integrazione di soluzioni basate su IA nei propri software. Tra queste, spiccano i modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM), la Retrieval-Augmented Generation (RAG) e gli agenti autonomi, strumenti che potrebbero giocare un ruolo centrale nella digitalizzazione e nell’ottimizzazione dei processi amministrativi.
Tuttavia, l’adozione di queste tecnologie deve avvenire nel rispetto di un quadro normativo chiaro e strutturato. È fondamentale garantire la sicurezza delle informazioni trattate, in linea con il recente AI Act dell’Unione Europea e con il Decreto sull’Intelligenza Artificiale, approvato dal Senato della Repubblica e attualmente in discussione alla Camera dei Deputati. Affinché l’IA possa supportare efficacemente la Pubblica Amministrazione, è essenziale adottare un modello di governance che ne garantisca un utilizzo etico, trasparente e conforme alle normative vigenti.
Grazie a queste innovazioni, le amministrazioni possono migliorare l’efficienza operativa e offrire ai cittadini servizi più tempestivi e personalizzati. Inoltre, i dipendenti pubblici possono delegare all’IA le operazioni di routine e ripetitive, e concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto, come il coordinamento, il controllo e la gestione strategica dei servizi.
Quadro normativo di riferimento
Il Decreto Italiano sull'Intelligenza Artificiale
Il 20 marzo 2025 il Senato italiano ha approvato il Disegno di Legge n. 1146, intitolato “Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale”. Questo provvedimento mira a disciplinare l’uso dell’IA nei settori strategici, garantendo un approccio antropocentrico e responsabile.
Particolare attenzione viene rivolta al fatto che i sistemi di IA destinati all’uso pubblico siano installati su server ubicati in Italia, per garantire la sovranità e la sicurezza dei dati sensibili. Questo punto è tuttora motivo di discussione, ed in prima lettura è stato proposto che sia mandatoria la permanenza del trattamento del dato sul territorio nazionale.
Criteri rigorosi saranno applicati all’utilizzo dei dati personali per proteggere la privacy dei cittadini.
L’IA sarà introdotta nei tribunali con regolamentazioni specifiche per bilanciare l’innovazione tecnologica con le garanzie processuali, evitando che l’automazione comprometta i diritti fondamentali.
Il disegno di legge passerà ora all’esame della Camera dei Deputati per l’approvazione definitiva.
Le amministrazioni locali dovranno affrontare nuove sfide legate all’implementazione di queste misure, tra cui la necessità di infrastrutture adeguate, la formazione del personale e la gestione dei costi associati all’adozione di nuovi strumenti tecnologici
L'AI Act e il Quadro Regolatorio Europeo
L’AI Act, promulgato dall’Unione Europea, stabilisce linee guida per l’uso sicuro ed etico dell’intelligenza artificiale, classificando i sistemi IA in base al livello di rischio. Per la PA italiana, oltre alle prescrizioni dettate dal Decreto italiano, si aggiungeranno altre linee guida.
Le decisioni prese dall’IA devono essere spiegabili e verificabili.
Ogni sistema IA implementato deve essere sottoposto ad un’analisi preliminare del rischio.
Le tecnologie non possono sostituire completamente il giudizio umano nelle decisioni critiche.
Implicazioni sulla Sicurezza delle Informazioni
L’adozione dell’IA nella PA solleva questioni cruciali in termini di sicurezza e protezione dei dati, in particolare per la gestione di informazioni sensibili e personali.
- Violazioni della privacy: l’utilizzo di LLM e RAG richiede un’attenta gestione dei dati certificati, assicurandosi che l’IA operi nel rispetto del GDPR e delle normative italiane sulla protezione dei dati.
- Manipolazione delle informazioni: la generazione automatica di contenuti potrebbe introdurre errori o manipolazioni involontarie, con conseguenze legali e amministrative.
- Cybersecurity: le piattaforme IA devono essere protette da attacchi informatici che potrebbero compromettere la sicurezza delle informazioni trattate.
Strumenti che giocano un ruolo centrale
nella digitalizzazione e nell’ottimizzazione dei processi amministrativi
Questi modelli, addestrati su vasti set di dati, possono essere utilizzati per automatizzare risposte agli utenti utilizzatori dei software ed ai cittadini, redigere documenti ufficiali e assistere i funzionari pubblici nell’interpretazione di normative e procedure complesse. Grazie alla loro capacità di comprendere e generare testo in linguaggio naturale, possono facilitare la comunicazione tra utenti e documentazione, rendendo più accessibili informazioni su procedure, normativa, regolamenti e servizi offerti.
Combinando la generazione del linguaggio con il recupero di informazioni da basi dati aggiornate e certificate, questa tecnologia garantisce risposte accurate e contestualizzate, riducendo il rischio di disinformazione.
Sistemi di IA in grado di interagire con altre applicazioni e processi della PA per automatizzare compiti ripetitivi, come la gestione delle richieste amministrative o il monitoraggio di scadenze e documentazione, e di interfacciarsi con applicazioni diverse.
IA nella pubblica amministrazione
Funzionalità di IA nei software di Gruppo Finmatica
Addestrato con la manualistica degli applicativi, con la normativa di riferimento locale e nazionale, con i servizi specifici dell’Ente: questo permetterà agli utenti, sia interni che esterni, di poter rivolgere domande e ottenere risposte in modo puntuale sulle specificità, dialogando con linguaggio naturale con l’interfaccia IA.
Basata sullo storico della documentazione e delle prassi del singolo Ente, le funzionalità di IA basate su modelli discriminativi saranno in grado di riconoscere e smistare documenti, automatizzare le operazioni di protocollazione, fornire funzionalità di ricerca avanzata all’interno di tutta la documentazione disponibile. Particolare attenzione deve essere posta sul così detto “prompting”, ovvero sulle modalità di ingaggio e interrogazione di questi strumenti.
Basate su una solida base di informazioni certificate provenienti dall’Ente, le funzionalità di IA generativa saranno in grado soprattutto di supportare la creazione di testi di risposta alle istanze e di atti amministrativi. Questa tecnologia è applicabile ovunque siano presenti dati da poter confrontare, in base ai parametri che di volta in volta saranno individuati, per suggerire azioni da intraprendere confrontando eventi simili che si siano già presentati, ad esempio confrontando banche dati di diagnosi, normative, procedimenti espletati, o altro.
Questa tecnologia permetterà di introdurre modelli di IA nei flussi documentali e nelle operazioni di cooperazione applicativa, migliorando l’efficienza e la gestione di processi complessi.